Cenni storici
La parrocchia di S. Gennaro al Vomero fu istituita il 21 dicembre 1884 dal cardinale di Napoli Guglielmo Sanfelice, che provvide a distaccare il Vomero dalla giurisdizione dell’unica e, ormai, insufficiente e decentrata parrocchia collinare, ossia S. Maria del Soccorso all’Arenella.Il re Umberto I, il 7 febbraio 1886, consentiva la costruzione di quattro nuove parrocchie a Napoli, tra le quali S. Gennaro al Vomero, ciascuna dotata della rendita annua di 1.700 lire lasciate in testamento da Raffaele Serena (1776-1858), rettore del Seminario, canonico del Duomo e vescovo ausiliare del cardinale Caracciolo.L’istituzione, quindi, della parrocchia è precedente alla costruzione dell’edificio sito in via Bernini, realizzato nei primissimi anni Novanta dell’Ottocento.La prima pietra, infatti, fu benedetta, in onore di S. Gennaro Martire, dal cardinale G. Sanfelice il 27 luglio 1892, alla presenza anche del Sindaco e di consiglieri comunali, in quanto, per l’edificazione della chiesa, il Municipio concesse gratuitamente il suolo alla Curia.Nel periodo compreso tra istituzione della parrocchia e realizzazione dell’edificio la celebrazione dei riti e le attività pastorali furono svolte nella chiesa di S. Gennariello al Vomero, meglio nota come “Piccola Pompei”.E’ interessante osservare che, all’epoca della fondazione, la parrocchia contava solo 4.790 anime, rispetto alle attuali circa 8.000, e da essa dipendevano ben 11 sacerdoti, che si occupavano anche di 3 chiese non parrocchiali della collina e di 5 cappelle.Nel corso della sua storia l’edificio subì gravi danni a causa del terremoto verificatosi nella notte tra il 23 e 24 luglio 1930.Consolidato e restaurato a cura del parroco Giuseppe Balbi, fu consacrato dal cardinale Alessio Ascalesi, arcivescovo di Napoli, l’11 aprile 1931, come ricorda la lapide marmorea collocata in controfacciata a destra.Di maggiore entità si rivelarono gli effetti provocati dai sismi del 23 novembre 1980 e del 14 febbraio 1981. Risultarono, infatti, gravemente lesionate quasi tutte le strutture murarie, si verificarono cadute di intonaci e stucchi dalla volta e dalla cupola, fu demolito il muro campanario e la chiesa fu chiusa al culto. Lungaggini burocratiche condussero all’avvio dei lavori di consolidamento e restauro solo nel novembre 1984 a cura del Provveditorato Regionale alle Opere pubbliche sotto la direzione dell’architetto Diana Ribera Ferraro.
Opere d’arte
Di ben altro rilievo storico-artistico sono quattro dipinti su tavola, rinvenuti da Lorenzo Salazar nella chiesa di S. Gennariello al Vomero e da lui descritti per la prima volta nel 1903 nella prestigiosa rivista “Napoli nobilissima”. Essi appartenevano all’antichissimo monastero benedettino di Santa Patrizia all’Anticaglia e, quando, nel 1864, esso fu soppresso e le monache trasferite nel complesso di S. Gregorio Armeno, il canonico Giuseppe Carbonelli, ex loro vicario, prima del 1902, anno della sua morte, li destinò alla parrocchia di S. Gennaro al Vomero. Essi furono sottoposti a restauro negli anni ’80 a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli.